giovedì 26 novembre 2009

ministro Gelmini si dimetta!

dal blog Comitato genitori e insegnanti x la scuola pubblica – Padova e Provincia

Ancora tagli per chi manda i propri
figli alla scuola pubblica

Dal 2010 niente più libri gratuiti
alle scuole elementari!!!
leggi tutto...

Vicenza non ci sta!

Dal sito del giornale di Vicenza

Libro sul Muro, dopo i docenti del Rossi protestano anche quelli del Piovene
25/11/2009

Dopo la lettera degli insegnanti del Rossi, arriva adesso quella dell'istituto Piovene. Undici docenti, tutti di storia, che hanno deciso di prendere posizione come i colleghi contro il libro-opuscolo sul Muro scritto (e molto copiato) da alcuni giovani di un'associazione vicina ad An e pagato dalla Regione. Ecco il testo della lettera.

Gentile Assessore Donazzan, noi sottoscritti, insegnanti di storia dell'Istituto “Piovene” di Vicenza, condividiamo nel merito e nei contenuti quanto espresso dai nostri colleghi dell'Istituto “Rossi” nella lettera aperta a Lei indirizzata. Le esprimiamo il nostro disagio in particolar modo per il metodo utilizzato per ricordare una ricorrenza tanto importante per l'Europa e per il mondo: un opuscolo senza bibliografia e dal profilo storico-scientifico quantomeno discutibile. Esattamente il contrario di ciò che cerchiamo di insegnare ogni giorno ai nostri alunni.

Il testo è stato comunque consegnato, accompagnato dalle indicazioni che ciascuno degli insegnanti ha ritenuto opportuno fornire alla classe. Il “brodo ideologico”, in cui Lei ci immagina, qui non è di casa e, qualora lo fosse, sarebbe il condimento a ben altra sostanza: la correttezza metodologica e la completezza delle fonti, innanzitutto.
Un saluto cordiale.

seguono firme

venerdì 20 novembre 2009

fai da solo la "tua riforma"

da Orizzontescuola

Contribuisci anche tu alla riforma della secondaria superiore: invia il tuo commento alla cabina di regia

Ven, 20/11/2009 - 11:49

red - Sul sito dell'Indire sono disponibili tre ambienti, dedicati rispettivamente ai nuovi Tecnici, Professionali e Licei, in cui i docenti possono lasciare i propri commenti, contribuendo così alla costruzione del complesso cambiamento che attende la scuola secondaria superiore dall'a.s. 2010/11.

N. B. i commenti inviati dal personale con casella di posta @istruzione.it saranno pubblicati immediatamente, gli altri saranno sottoposti all'approvazione della redazione. In ogni caso non saranno pubblicati commenti diffamatori, offensivi, razzisti e sessisti.

Di seguito gli indirizzi

Nuovi Licei

Nuovi Tecnici


Nuovi Professionali

Nostro Commento: già a una prima lettura si può osservare che i pareri istituzionali, compresi quello dello stesso Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI) sono fortemente e quasi tutti negativi. Con quale coraggio, a cose ormai fatte, si chiede di contribuire alla costruzione del cambiamento? una "riforma" con un impianto non condiviso neanche dal principale organo del Ministero stesso?

COMPRENSIVO 5: UN ESEMPIO DA IMITARE!!!

dal Giornale di Vicenza di Mercoledì 18 Novembre 2009

RIFORMA E TAGLI. All’istituto comprensivo 5 l’iniziativa di ben 121 insegnanti (su 134)


Lettera dei docenti ai genitori
«Così si rovina la scuola»


«Un ritorno al passato con poche attività e sempre meno personale»

«Cari genitori, l'anno scolastico che è appena iniziato non sarà come tutti gli altri». L'esordio non è dei più rassicuranti e ciò che segue neppure.
Si tratta di una pagina in cui 121 insegnanti su 134 dell'istituto comprensivo 5, diretto da Augusto Bellon, spiegano che i provvedimenti governativi in tema di istruzione pubblica stanno tagliando le gambe alla scuola e avranno pesanti ripercussioni.
Scuola che, fino a ieri, grazie anche alle compresenze, poteva offrire progetti e attività integrative, poteva garantire gite e uscite didattiche e che all'improvviso, per effetto della contrazione delle cattedre e del prolungamento di queste a diciotto ore, si ritrova invece con il fiato corto.
Tanti i problemi che adesso gli insegnanti si trovano a dover fronteggiare: l'impossibilità di seguire i ragazzini stranieri nell'alfabetizzazione, di proporre ore alternative a chi non si avvale dell'insegnamento della religione cattolica, di attuare il sostegno, e di mantenere il servizio mensa. Insomma una scuola in apnea e senza risorse, come sottolinea Tonino Romano, docente di lettere alla media Giuriolo e collaboratore di presidenza.
«Stiamo toccando con mano - spiega - come questa politica incida pesantemente sull'offerta formativa che viene inevitabilmente depauperata, soprattutto alle scuole medie. Basti pensare, a questo proposito, che quest'anno nei cinque plessi dell'istituto verranno attuati sessanta progetti in meno rispetto all'anno scorso».
Il professor Tonino Romano fa inoltre notare che delle ore straordinarie effettuate lo scorso anno non è ancora arrivato un centesimo e che il fondo d'istituto è tutt'altro che il pozzo di San Patrizio.
Bilancio in rosso, dunque, di questa prima tranche di anno scolastico in cui si è verificato anche un «aumento degli alunni per classe, a dispetto - si legge nella lettera distribuita a tutte le famiglie degli studenti - di qualsiasi considerazione didattica e delle norme di sicurezza. Inoltre la diminuzione del personale ausiliario rende più difficile il riordino e la pulizia degli ambienti, finendo così per caricare i docenti di ogni ordine di scuola di compiti che poco dovrebbero avere a che fare con l'insegnamento».
«Siamo d'accordo sulla necessità di razionalizzare - prosegue Romano - ma questo non significa tagliare in modo indiscriminato, rendendo di fatto impossibile portare avanti quelle attività che fanno la differenza tra una scuola intesa come luogo circondato da quattro mura dove si seguono “quei” programmi e una scuola come luogo formativo, dove i ragazzi crescono e si arricchiscono grazie anche alle esperienze che vengono loro proposte».
Ecco allora che gli insegnanti del comprensivo 5 «hanno scelto di utilizzare - prosegue ancora il testo - le sempre più carenti risorse finanziarie e di personale a disposizione per garantire le attività ritenute di importanza prioritaria, ridimensionando le altre e rinunciando definitivamente ad alcune che, per quanto importanti e utili per gli studenti, non si sa come realizzare nelle attuali condizioni».
Una coperta troppo corta, insomma, «ma questo - concludono i docenti firmatari della lettera rivolgendosi ai genitori - è l'attuale indirizzo verso cui va il sistema scolastico, un ritorno indietro nel tempo ad una scuola chiusa con poche attività e pochi insegnanti. Di ciò, del resto, pensiamo vi sarete accorti già da i primi giorni di scuola. Tutto il resto ci sembra solo sterile propaganda».

LE SCADENZE DELLA "RIFORMA"

Queste le principali scadenze a breve termine della "riforma" :
  • La delibera provinciale con la presentazione dei nuovi indirizzi dovrà pervenire alla Regione entro dicembre.
  • La Regione, a sua volta (a quanto pare non senza cambiamenti), delibererà in merito entro il 26 gennaio 2010.
  • Termine ultimo per le iscrizioni il 27 febbraio 2010.

Tempi stretti in modo inconcepibile.
Tutte le scuole, non sapendo quali indirizzi avranno e non potendo essere a conoscenza dei regolamenti che a tutt'oggi sono semplicemente "schemi" di regolamento, attendono naturalmente gennaio per illustrare alle famiglie l'offerta formativa.
Unica eccezione l'Istituto Rossi con il Dirigente Scolastico Gianni Zen che, almeno a Vicenza e provincia, non ha bisogno di presentazioni, in quanto onnipresente sul principale quotidiano locale. L'insuperabile manager scolastico, nonchè gran fautore della "riforma" , avrà un incontro con famiglie e studenti già domani, sabato 21 novembre per una presentazione che non mancherà sicuramente di effetti speciali.

dal Giornale di Vicenza di Mercoledì 18 Novembre 2009

SCUOLA. Un’indicazione “quasi” decisiva sarà quella che la Provincia deve dare con delibera entro la fine di dicembre


Nuovi indirizzi alle superiori
Saranno ufficiali il 26 gennaio


Slitta la delibera della Regione, anche perché manca ancora il via libera finale di Roma Difficoltà nell’attività di orientamento dei ragazzi di terza media: si farà tutto a gennaio

L'ultimo dell'anno qualche scuola brinderà, qualcun'altra resterà a bocca asciutta. In entrambi i casi entro il 31 dicembre gli istituti superiori sapranno quale sarà il loro destino, quali cioè i nuovi indirizzi che saranno stati concessi dalla Provincia sulla base delle richieste avanzate dai capi d'istituto e quali invece non vedranno la luce, almeno per il prossimo anno scolastico.
La delibera provinciale con l'indicazione dei nuovi percorsi di studio dovrà infatti pervenire a Venezia entro fine dicembre, più o meno con un mese di ritardo rispetto alla consueta scadenza annuale, per essere poi avvallata dalla Regione che è chiamata a deliberare entro il 26 gennaio 2010.
Queste le date che l'ispettore ministeriale dell'Usr, Stefano Quaglia, ha comunicato a tutti i presidi delle superiori ai quali una settimana fa ha inviato una lettera per rendere nota la staffetta stabilita: 23 novembre presentazione delle proposte alla Provincia, 25 novembre chiusura dei lavori delle commissioni parlamentari, 14 dicembre riunioni d'ambito. Così si arriverà al traguardo ultimo della delibera regionale.
Tutto slitta dunque in avanti, e non senza incognite.
La prima è quella di una riforma che ancora non è legge, contestata da molte Regioni (il cui parere non è comunque vincolante), ridiscussa in continuazione e oggetto di richieste di rinvio, vedi la Gilda, motivate anche da una tempistica frettolosa.
La seconda, ammesso che l'iter normativo prosegua con l'approvazione del Consiglio di Stato e la firma finale del presidente della Repubblica, è il passaggio delle proposte in Regione dove in passato non sono mancate clamorose bocciature di indirizzi di studio che la Provincia aveva invece sostenuto con forza.
Ecco perché l'incertezza regna ancora sovrana sia tra i dirigenti che tra i genitori dei ragazzi di terza media per i quali tutte le attività di orientamento sono state necessariamente spostate e concentrate a gennaio, mese che si annuncia di fuoco dato che il termine ultimo per le iscrizioni è il 27 febbraio.
«Non è un bel modo di lavorare, ma non si può fare diversamente – interviene Barbara Olper, referente di “Orientainsieme”, progetto annuale pensato per chi deve decidere del suo futuro – finora abbiamo organizzato soltanto un paio di incontri per le famiglie, durante i quali si evita di scendere nello specifico ma ci si limita a spiegare le differenze tra i percorsi attuali e quelli previsti dalla legge di riforma».
«Per illustrare invece cosa cambierà realmente nei licei o nei professionali - prosegue - bisognerà aspettare gennaio, mese denso di scadenze, a cominciare dalla vetrina delle scuole, rassegna che normalmente si svolgeva da ottobre in avanti».
Ma c'è anche chi dribbla l'ostacolo e già da sabato prossimo aprirà le porte della scuola per un primo incontro orientativo: l’istituto Rossi. «Invece di presentare i nuovi indirizzi – fa sapere il preside Gianni Zen – ho deciso di spiegare alle famiglie in cosa consiste la riforma Gelmini che per la maggior parte presenta ancora molti lati oscuri». AN.MA


mercoledì 18 novembre 2009

Quel libro sul Muro è solo propaganda

dal Giornale di Vicenza

«Quel libro sul Muro è solo propaganda»
Insegnanti del Rossi contro la Donazzan


Hanno scritto una lettera aperta all'assessore regionale all'Istruzione. Per esprimere «il disagio e lo sconcerto provato nel prendere visione dell’opuscolo "Europa: unita, libera, forte. 1989/2009. 20 anni dalla caduta del muro"».

17/11/2009
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Lettera aperta all'assessore veneto alle Politiche dell'istruzione, formazione e lavoro, Elena Donazzan.
Gentile Assessore Donazzan, noi sottoscritti, insegnanti di storia dell’Itis “A. Rossi” di Vicenza, desideriamo esprimere il disagio e lo sconcerto che abbiamo provato nel prendere visione dell’opuscolo "Europa: unita, libera, forte. 1989/2009. 20 anni dalla caduta del muro" (in allegato qui a fianco tra le "notizie correlate" l'articolo uscito sul Giornale di Vicenza: ndr), da Lei fatto giungere alle scuole superiori della provincia per essere distribuito agli studenti delle classi IV e V. Prima ancora di prendere visione del contenuto, il coordinatore del Dipartimento di lettere ha provveduto immediatamente ad avvisare gli insegnanti perché ritirassero e distribuissero l’opuscolo, pensando di avere a disposizione un utile strumento per trattare un argomento così importante come l’anniversario del 1989, che comunque – le assicuriamo – nessuno di noi ha trascurato. Questo per dimostrare che non vi era nessun atteggiamento pregiudiziale da parte nostra.

Purtroppo, non appena presa visione del materiale, abbiamo dovuto rilevare una serie di gravi mancanze sia di metodo, sia di congruità didattico-scientifica, sia infine di merito. Procediamo per ordine. Innanzitutto, ci pare del tutto inopportuno che la regione finanzi e distribuisca un testo prodotto da un’associazione (Strade d’Europa) la cui collocazione ideologico-politica (di destra) è nota, benché non esplicitata nell’opuscolo. Qualsiasi organizzazione ha il diritto di fare informazione e propaganda con i mezzi e strumenti che ritiene più adatti, ma ci sembra improprio e illegittimo, da parte delle istituzioni, finanziare e promuovere le iniziative di organizzazioni politiche.

Sembra inoltre singolare che una Regione così ricca e importante, in cui hanno sede tre prestigiose università, intervenga su un argomento di tale portata affidandosi ad una semisconosciuta associazione. Con ciò veniamo al valore didattico dell’iniziativa. L’assessore Donazzan non può non sapere, visto l’incarico che ricopre, che si sta rivolgendo ad una categoria di professionisti delle proprie discipline, che hanno alle spalle esperienze pluriennali di didattica, aggiornamento, spesso e volentieri corroborate da significative attività di ricerca. Troviamo perciò offensivo che ci si fornisca una testo redatto da un ventiduenne “laureando in Scienze politiche”, ovvero privo di alcun titolo scientifico e della minima esperienza didattica. Parla da sé, del resto, l’organizzazione dei testi, una silloge priva dell’organicità che il titolo lascerebbe presupporre, e soprattutto non accompagnata da alcun apparato critico.

Ci permettiamo di segnalare che anche la più modesta delle tesine dei nostri studenti non manca mai almeno di riferimenti bibliografici. Siccome non vogliamo credere che un laureando ignori i criteri di base della ricerca storica, la spiegazione di tanta sciatteria non può che trovarsi nella natura politica e non storiografico-didattica dell’operazione.

E qui arriviamo – last but not least – ai contenuti, limitandoci ad alcuni esempi. A pagina 12 si parla del comunismo come del “modello politico, sociale ed economico più aberrante del secolo scorso”. Un’opinione più o meno condivisibile, ma anche gli storici (veri) che la sostengono (come Nolte, o Furet) non mancano mai di citare, accanto al comunismo, gli altri sistemi totalitari: si può parlare infatti del XX secolo senza riferirsi a nazismo e olocausto? L’opuscolo riesce a non nominare fascismo e nazismo nemmeno a proposito della seconda guerra mondiale, che viene così sintetizzata (sempre a p. 12): fu il primo conflitto della storia d’Europa da cui non uscì vincitore nessuno degli stati collegati con il sistema imperiale costruito da Carlomagno. A parte che la Francia è una delle quattro potenze vincitrici (e infatti siede nel consiglio di sicurezza dell’ONU), a noi pareva che l’esito fondamentale della seconda guerra mondiale fosse la sconfitta del nazifascismo, che per l’Italia significò la Repubblica, nata dalla liberazione compiuta dagli Angloamericani e dalla Resistenza. Macché: la conseguenza logica dell’alato discorso è che fino al 1989 siamo vissuti sotto il comunismo (senza nemmeno accorgercene), mentre Hitler e Mussolini erano i difensori dell’Europa carolingia: forse è per questo che il 10 giugno 1940 l’Italia attaccò una Francia già in ginocchio.

Sarcasmo? Non tanto, visto che il Terzo Reich si definiva così proprio richiamandosi all’eredità carolingia (il primo Reich era l’impero romano di nazione tedesca che aveva ereditato la corona di Carlo Magno, il secondo era l’Impero degli Hoenzollern 1871-1918), e che il “Nuovo ordine europeo” era la definizione che i nazisti davano ai territori da loro sottomessi. Dobbiamo credere che al laureando manchi più di un esame, o è più lecito supporre che si vogliano surrettiziamente riesumare ideologie e genealogie che si supponevano sconfitte nel 1945?

E che dire della didascalia che accompagna l’immagine della croce celtica (pagina 33)? La croce simbolo della spiritualità irlandese; spesso le omissioni sono peggiori delle menzogne. Dire questo infatti, senza ricordare come nel XX secolo (e anche nel XXI, si vedano gli striscioni di tanti ultras negli stadi) quella croce sia stata un simbolo del neofascismo (a cominciare da Ordine Nuovo, organizzatore della strage di Piazza Fontana, che annoverava tra i suoi membri personaggi del calibro di Freda, Maggi, Zorzi, pluricondannati per atti terroristici), equivale a descrivere la svastica come “simbolo di spiritualità indiana”, omettendo il nazismo.

Ultimo esempio: la dichiarazione a favore della ”risposta identitaria” (pag. 34, molto vicino alla foto di cui sopra), non solo svela di nuovo il carattere di manifesto politico del testo, ma entra in un viluppo di ambiguità e “non detti” molto inquietanti. Che vuole dire, infatti? Quali sono i criteri dell’identità? Sono soggetti alla scelta individuale o si originano da caratteri “oggettivi” o ereditari? Supponiamo (vista la croce di cui sopra), ad esempio, che la fede cristiana sia un carattere costitutivo dell’identità nazionale italiana. Domandiamo: Rita Levi Montalcini o Primo Levi rientrerebbero o meno nella identità italiana? Non vede l’assessore un qualche rischio in una così netta dichiarazione? Quando noi spieghiamo la costituzione repubblicana ai nostri studenti, chiariamo per esempio che la cittadinanza (con i diritti e doveri che essa comporta) è sottoposta a precisi criteri giuridici, quali la nascita, la residenza, il matrimonio, chiaramente riconoscibili ed esigibili, mentre nessun peso vi hanno caratteristiche somatiche, religiose, sessuali. L’identitarismo condivide questi presupposti? Perché altrimenti emergono discriminazione, gerarchia dei diritti, persecuzione, come la storia ricordata nell’opuscolo (quella del comunismo), e quella da esso dimenticata (il nazifascismo o il franchismo, tanto per restare in Europa), dimostra.

In conclusione, crediamo che una simile impostazione e simili contenuti non solo siano poco rispettosi della nostra professionalità di insegnanti, ma non aiutino a far crescere nei nostri studenti quella consapevolezza storica e quel senso critico che sono alla base dell’attaccamento ai valori di libertà ed unità europea che pure si afferma di voler promuovere.
Cordialmente
I sottoscritti docenti di storia dell’Itis “A. Rossi”

P.S. En passant, gentile Assessore, le ricordiamo che – in rispetto della morfologia che governa la nostra lingua – “questo” al plurale, al plurale, non può subire elisione (Cfr. i Suoi “Saluti iniziali”). Queste ultime, dunque, e non quest’ultime, per amore del comune, illustre nostro idioma.

seguono firme

domenica 15 novembre 2009

14 novembre: Studenti, corteo anti-tagli

dal Giornale di Vicenza di oggi, Domenica 15 novembre 2009


Studenti, corteo anti-tagli

SCIOPERO. Hanno sfilato numerosi ieri mattina in centro, fino alla sede della Provincia, gli studenti delle superiori per chiedere più finanziamenti per le scuole. Soddisfazione per l’adesione al corteo è stata espressa dal Collettivo studenti per la scuola pubblica.

venerdì 13 novembre 2009

Lettera degli studenti alla Provincia

Pubblichiamo la lettera inviata alla Provincia dal Collettivo Studenti Scuola Pubblica-Vicenza.
A dire dell'assessore all'istruzione Morena Martini, come si può leggere sull'articolo dell'11 novembre, dedicato dal Corriere del Veneto all'argomento, questa lettera manca di educazione (??)

Alla cortese attenzione del Presidente della Provincia di Vicenza Attilio Schneck,

alla cortese attenzione della Giunta Provinciale, in particolare:
all'Assessore Provinciale con delega all'edilizia scolastica Nereo Galvanin,
all'Assessore Provinciale con delega all'istruzione Morena Martini,
all'Assessore Provinciale con delega alle politiche giovanili Andrea Pellizzari,
all'Assessore Provinciale con delega al bilancio Cristiano Sandonà.

Oggetto: richiesta d’incontro con la Provincia per richiedere i finanziamenti rimossi agli istituti secondari superiori.

Siamo le ragazze e i ragazzi del Collettivo Studenti per la Scuola Pubblica. Il Collettivo oltre a riunire le varie realtà studentesche già presenti sul territorio è formato da studenti non appartenenti a nessuna sigla ma che si battono continuamente per il loro futuro e quello di chi verrà.

Come Studenti, non siamo solo contrari ai provvedimenti adottati dall'attuale Governo Italiano in materia d'istruzione, ma esprimiamo la nostra totale sfiducia e contrarietà nei confronti della Provincia di Vicenza per i tagli che sta operando nei confronti degli istituti secondari superiori. Quest’anno le scuole che noi frequentiamo ogni giorno non hanno ricevuto alcun finanziamento da parte Vostra. I soldi che rivendichiamo e pretendiamo, non servono solo a pagare le spese di ordinaria amministrazione, ma anche a garantire una formazione degna di un servizio pubblico rivolto realmente a tutti i cittadini. Proseguendo per questa linea, gli stessi istituti dovranno attingere maggiori risorse dal proprio fondo interno. Coloro che dovranno sborsare, di conseguenza, saranno le famiglie degli studenti che si troveranno costrette a pagare tasse d'iscrizione più alte – questo sta già avvenendo da qualche anno. Riteniamo che, in quanto rappresentanti di un’Istituzione molto vicina al territorio, sia indispensabile un Vostro maggior impegno finanziario affinché sia garantita la sicurezza degli edifici, la qualità tecnologica dei laboratori e una migliore offerta formativa.

Per questo chiediamo un incontro con il Presidente della Provincia di Vicenza e con gli Assessori preposti all' edilizia scolastica, all'istruzione, alle politiche giovanili e al bilancio nella mattinata del giorno 14 Novembre 2009 - in concomitanza col passaggio della manifestazione davanti alla sede della Provincia di Vicenza a Palazzo Nievo.

Vicenza, 8 Novembre 2009

Collettivo Studenti per la Scuola Pubblica – Vicenza

domenica 8 novembre 2009

08/11/2009. RIFORMA SUPERIORI


08/11/2009. RIFORMA SUPERIORI


Sono consultabili i testi degli Atti di Governo sottoposti al parere delle Commissioni parlamentari competenti (assegnazione del 27/10/09), relativi agli Schemi di decreto del Presidente della Repubblica recanti regolamenti concernenti: la revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei (n. 132), le norme sul riordino degli istituti tecnici (n. 133) e le norme sul riordino degli istituti professionali (n. 134). In VII Commissione della Camera l'esame è iniziato il 4/11/09 e si concluderà entro il 26/11 (entro l'11/11 si esprimerà anche la V Commissione). In occasione dell'audizione delle Ooss, la Gilda UNAMS ha depositato in VII Commissione la propria memoria critica sull'avvio della riforma. Consultabili anche le memorie di Flc-Cgil, Cisl-scuola e Uil-scuola.

SABATO 14/11/09 MANIFESTAZIONE STUDENTESCA


SABATO 14 NOVEMBRE 2009

MANIFESTAZIONE STUDENTESCA

VICENZA PIAZZALE DELLA STAZIONE FS ore 8.30


LA SCUOLA PUBBLICA NON SI TOCCA!

La tanto proclamata riforma Gelmini comincia a produrre i primi effetti e a mostrare il suo vero volto. Dietro a una retorica del merito, della razionalizzazione contro gli sprechi, si nasconde in realtà la politica dei tagli all'istruzione pubblica finalizzati alla sua distruzione.
Questi tagli, riguardanti il personale docenti, i fondi, le attività pomeridiane, i corsi di recupero, mirano all'impoverimento di uno dei diritti fondamentali come quello all'istruzione.
In un periodo in cui si parla tanto di sicurezza, vediamo invece, come recentemente successo al Da Schio, peggiorare le condizioni degli edifici scolastici.
In un periodo di crisi economica il diritto allo studio è sotto attacco dall'aumento dei prezzi dei libri e dei trasporti.
Viviamo con forte preoccupazione il clima di restrizione della nostra libertà di pensiero e di manifestare da parte dei presidi che stanno limitando il diritto allo sciopero attraverso delle circolari intimidatorie nei confronti delle famiglie. Infatti si vuole fare passare il concetto che non sono più gli studenti ad organizzare o a scegliere gli scioperi a cui aderire in piena autonomia, ma è il preside a determinare quali manifestazioni siano giuste e quali invece siano "assenze ingiustificate".
Noi non possiamo accettare e rimanere immobili di fronte a tutto ciò ed è per questo che torniamo in piazza a Vicenza sabato 14 novembre, aderendo alla giornata di mobilitazione regionale lanciata dai coordinamenti studenteschi delle varie città del Veneto.
Vogliamo scendere in piazza per ribadire che:
  • la scuola pubblica va salvaguardata da chi vuole distruggerla
  • bisogna investire nella vera sicurezza scolastica, cioè quella degli edifici, perchè non vogliamo morire di scuola
  • i libri in comodato d'uso per gli studenti diventi la regola e non l'eccezione di qualche scuola o regione più "illuminata"
  • lo sciopero non va limitato nè autorizzato attraverso circolari
COORDINAMENTO STUDENTESCO VICENZA

sabato 7 novembre 2009

E’ ora di provare a far qualcosa!

Un'iniziativa regionale dal blog del Comitato genitori e insegnanti x la scuola pubblica – Padova e Provincia

care/cari tutti…

Il lavoro che vi presentiamo è frutto delle riunioni svolte a livello regionale negli ultimi due mesi dalle realtà sorte lo scorso anno scolastico che, con la sigla collettiva “Coordinamento Veneto dei Comitati Buona Scuola” erano riuscite a raccogliere più di 32.000 adesioni alle richieste alternative di iscrizione alla scuola primaria, bocciando in modo netto e sonoro la scelta (tutta politica ed economica, non certamente didattica) del cosiddetto “Maestro Unico”, imposto senza nessun tentativo di discussione e di condivisione dal Ministro Gelmini.

Abbiamo ripreso a lavorare insieme perchè riteniamo che i tempi siano nuovamente maturi per provare a far qualcosa!

L’obiettivo? Raccontare i “tagli” che le nostre scuole, le scuole dei nostri figli, stanno subendo in questo primo anno di applicazione della controriforma Gelmini; perchè questi tagli stanno stretti a tutti (a sinistra come a destra..), perchè l’anno prossimo sarà ancora peggio!!!

C’è troppo silenzio!

Evidentemente chi decide ha pensato che, avendoci parzialmente assecondato con alcune blande concessioni in tema di tempi scuola (concessioni che ci siamo ampiamente meritate dopo l’enorme sforzo profuso nella scorsa primavera…), fossimo soddisfatti e che la nostra mobilitazione fosse conclusa.

Non è così! La nostra fatica è ora orientata a difendere la qualità (oltre che la quantità..) del servizio nella NOSTRA SCUOLA PUBBLICA.
Per questo vi proponiamo di compilare la scheda

perchè solo chi vive nella scuola (come insegnante, non docente, genitore, studente…dirigente!!!) può effettivamente dire quali sono le situazioni di insostenibile emergenza generate dai provvedimenti ministeriali, solo chi vive nella propria scuola può raccontare il disagio con cui si vive la lenta demolizione che, nel silenzio totale, avanza.

Le Schede vanno compilate e inviate all’indirizzo mail buonascuola.comitativeneto@gmail.com

Solo per Vicenza e provincia inviare le schede compilate all'indirizzo assdifesascuolapubblica@yahoo.it in modo da avere presente localmente lo stato della raccolta dati. Le schede saranno da noi inviate successivamente all'indirizzo mail regionale.

Saranno uno strumento comune per dire al Ministro che la Scuola Pubblica di Qualità non si arrende, per costruire un “libro bianco” che fotografi la veritiera situazione attuale e non quella, falsa e accomodante, che il Ministro Gelmini continua a raccontarci.

A Padova e provincia per informazioni contattateci presso comitato.nogelmini@gmail.com

Per smetterla di fare silenzio!!!


per Vicenza
assdifesascuolapubblica@yahoo.it

Nelle assemblee, negli incontri…tra genitori, insegnanti, ATA, RSU, Dirigenti Scolastici. Ognuno nei propri ambiti.

Cominciamo a muoverci, insieme ce la possiamo fare!!!

Coordinamento Veneto dei Comitati “Buona Scuola”