mercoledì 24 dicembre 2008

prossimo appuntamento

Mer 07/01/09 Assemblea difesa scuola pubblica, ore 20,30 @ Dopolavoro Ferroviario, via Vaccari 8, entrata attraverso il bar

giovedì 18 dicembre 2008

Assemblea per la difesa della scuola Pubblica di Vicenza

L’Assemblea per la difesa della Scuola Pubblica di Vicenza è nata nel mese di ottobre del 2008 per reagire ad una “riforma” imposta dall’alto che mina alle basi l’intero sistema scolastico pubblico.

È un luogo di dibattito e confronto delle diverse esperienze e realtà, nel quale poter individuare e condividere iniziative comuni di informazione, di mobilitazione e di proposta. Riunisce studenti, genitori, personale A.T.A. e insegnanti dei vari ordini di scuole.

Coloro che si riconoscono nell’Assemblea, pur nelle diversità di orientamento politico e sindacale, privilegiano il confronto paritario tra individui, tra scuole ed esperienze di mobilitazione.

Considerano valore condiviso la centralità della Scuola Statale come luogo di crescita del cittadino consapevole ed in possesso di una formazione culturale adeguata.

Ritengono imprescindibile credere nelle potenzialità di ciascun alunno con particolare attenzione alle diversità culturali e alle specificità personali, respingendo qualunque forma di discriminazione.

Si oppongono allo spirito che sta alla base della cosiddetta riforma, e cioè quello di limitare sempre più, attraverso i tagli, le risorse della Scuola Statale per farla diventare residuale o luogo di ricerca del profitto, seguendo la strada delle privatizzazioni. Contrastano decisamente quindi una visione della scuola asservita alle leggi del mercato.

Rifiutano la logica della concorrenza tra scuole e tra insegnanti, verso cui spingono le nuove proposte legislative che, anche con l’introduzione dei Consigli di amministrazione (proposta di legge Aprea), confermano una crescente impostazione aziendalistica.

Riconoscono nei valori sanciti dalla Costituzione della Repubblica una fonte ispiratrice ed un valore condiviso e difendono la Scuola Statale come un Bene Comune, fondamentale in un momento di attacco globale alla vita materiale dei cittadini, alla cultura, alla formazione, alla democrazia.

Vicenza, 17 dicembre 2008

Gelmini: "Così la scuola cambia"

da repubblica.it

Il ministro dell'Istruzione ha presentato i quattro decreti che lanciano la riforma
Salta il modulo nella primaria, stop alla giungle di indirizzi alle superiori

Gelmini: "Così la scuola cambia"
Più inglese e "unico maestro"


"Più chiarezza per le famiglie, efficienza e snellimento dell'organizzazione"
Lezioni tassative di 60 minuti, e "7000 euro l'anno per i docenti meritevoli"

di SALVO INTRAVAIA

ROMA - "La scuola cambia". E' lo slogan del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che a margine del Consiglio dei ministri di questa mattina ha presentato i quattro decreti che lanciano la riforma scolastica. Tantissime le novità previste per l'anno prossimo rispetto all'assetto attuale. Salta il "modulo" (tre insegnanti su due classi) nella scuola primaria, stop alla giungla di indirizzi al superiore e potenziamento dell'Inglese.

"Per la prima volta in Italia dopo la riforma Gentile del 1923 - dice Gelmini - si mette mano alla scuola con una riforma organica di tutti i cicli (elementari, medie, superiori). Elementari e medie cambiano dal primo settembre 2009, le superiori dal primo settembre 2010". "Più chiarezza e opportunità per le famiglie, più efficienza, semplificazione e snellimento dell'organizzazione e delle procedure, valorizzazione del ruolo dei docenti", i principi che ispirano la riforma. Ma vediamo quali sono le novità.

Scuola dell'Infanzia
. Dal prossimo anno, l'ex scuola materna potrà nuovamente accogliere i bambini di 2 anni e mezzo. Viene infatti ripristinato l'anticipo morattiano abolito dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. Per andare incontro alle esigenze delle famiglie vengono anche confermate le "sezioni primavera" per i piccoli di età compresa fra i 24 e i 36 mesi, introdotte dal governo Prodi.

Scuola primaria
. L'organizzazione modulare, ha spiegato la Gelmini, verrà abolita dal prossimo anno in tutte le classi. Il modello per il futuro sarà quello "dell'unico maestro di riferimento". Alunni e famiglie, anche in relazione alle richieste di orario (24, 27, 30 o 40 ore settimanali), non vedranno più alternarsi in classe tre insegnanti che singolarmente si occuperanno dell'area linguistica, di quella scientifica e di quella logico-matematica. Dal prossimo anno un maestro resterà in classe per 22 ore settimanali lasciando a un collega le restanti ore da svolgere in classe.

Scuola media. Le prime classi della scuola secondaria di primo grado, dal 2009/2010 saranno articolate in 29/30 ore settimanali. E sarà possibile per le famiglie, al posto di due lingue straniere, scegliere 5 ore di Inglese a settimana: il cosiddetto "Inglese potenziato". Resta la possibilità di optare per il tempo prolungato che si articolerà in 36/40 ore settimanali. E per gli alunni stranieri sarà possibile utilizzare due ore della seconda lingua per attivare "corsi di Italiano per stranieri".

Scuola superiore. Le principali novità riguardano la scuola superiore la cui riforma partirà dal 2010/2011. Scelta definita dal ministro "di buon senso". Al posto dei 750 indirizzi (tra sperimentazioni e ordinamenti) attualmente esistenti ce ne saranno 20: 9 per i licei (classico, scientifico, delle scienze umane, linguistico, musicale e artistico con tre indirizzi) e 11 per gli istituti tecnici. Lo studio dell'Inglese diventerà obbligatorio in tutti e 5 anni gli anni, nei licei Musicale, Artistico e delle Scienze umane si studieranno due lingue straniere e al quinto anno una disciplina non linguistica sarà insegnata in Inglese. Verrà potenziato anche lo studio della Matematica e delle Scienze in tutte le scuole e rilanciati i laboratori che saranno trasformati in "veri e propri centri di innovazione attraverso la costituzione di dipartimenti di ricerca".

Gli istituti tecnici saranno rivoluzionati
. I 204 indirizzi diventeranno 11, due per il settore economico e 9 per quello tecnologico. I 5 anni di corso saranno suddivisi in due bienni (uno di base e l'altro specialistico) e un ultimo anno che servirà al perfezionamento dell'indirizzo. Al quinto anno sarà possibile svolgere stage aziendali mentre gli istituti "si aprono al mondo del lavoro con esperti e professionisti che possono entrare nel comitato scientifico della scuola".

Per tutte le scuole, le ore di lezione dovranno tassativamente essere di 60 minuti: non sarà più possibile, come avviene attualmente per andare incontro al pendolarismo degli studenti, svolgere ore di 50 o 55 minuti. E per i docenti meritevoli ci sarà un premio: "Fino a 7000 euro l'anno". Ma l'obiettivo appare piuttosto lontano visto che occorre stabilire come assegnare queste eventuali risorse, disponibili soltanto se si concretizzeranno i risparmi, e a chi darle.

Intanto il personale della scuola deve accontentarsi di un rinnovo contrattuale per il 2009 che la Cgil si è rifiutata di sottoscrivere, definendolo "una miseria che offende la dignità dei lavoratori". Docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) per il prossimo anno potranno spendere qualcosa come 79 euro lordi in più al mese. A tanto ammonta l'aumento retributivo per un docente di scuola media con vent'anni di anzianità. Per una maestra di scuola primaria con appena due anni di servizio la cifra scende a poco meno di 60 euro lordi mensili.

(18 dicembre 2008)

Scarica il comunicato stampa: la scuola cambia secondo gelmini (Documenti da leggere/scaricare)

martedì 16 dicembre 2008

lettera dei docenti del Pigafetta

Agli Studenti del Liceo “A. Pigafetta”
Alle loro Famiglie
Agli organi di stampa

Vicenza, 9 Dicembre 2008

Vogliamo condividere con voi alcune riflessioni a proposito dei recenti provvedimenti di legge sulla Scuola.

Alcuni di noi lavorano in questo Liceo da anni, altri sono arrivati da poco; insegniamo materie diverse, con metodi diversi; abbiamo spesso anche idee e visioni diverse; tutti però crediamo nel valore educativo e formativo della Scuola Pubblica, fondato sulla trasmissione libera e paritaria della cultura, un bene essenziale cui ognuno deve poter accedere.

Oggi, proprio questo bene è in pericolo.

Sappiamo che credete anche voi nel valore dell’istruzione. Con voi ci confrontiamo quotidianamente, cercando di arrivare nel modo migliore alla soluzione dei problemi, anche quando questi sembrano irrisolvibili, in uno scambio continuo, che ci arricchisce professionalmente e umanamente.

Siamo convinti che la scuola debba essere viva e disponibile al confronto e per questo desideriamo esprimervi le nostre profonde preoccupazioni. La cosiddetta “Legge Gelmini” e l’art. 64 della L. 133/08 (Finanziaria 2008) impoveriscono e sviliscono il sistema dell’Istruzione Pubblica nel suo complesso, dalla Primaria all’Università, non risparmiando alcuna componente scolastica.

Pensiamo anche noi, come il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, che le scelte operate dall’attuale Governo “comportino, per entità e modalità degli interventi finanziari e di natura normativa, una destrutturazione del sistema scolastico pubblico ed una netta riduzione quantitativa e qualitativa dell’offerta formativa” (CNPI, adunanza del 17.XI.2008).

Tali scelte si traducono in tagli indiscriminati di ore di lezione, discipline curricolari, cattedre e posti di lavoro, vale a dire dell’offerta formativa globale che la Scuola Pubblica italiana normalmente propone. Gli 8 miliardi di euro sottratti dai tagli sono sì un risparmio immediato in termini finanziari, ma compromettono pesantemente il futuro di un Paese che ha bisogno, per sostenere il confronto con le altre nazioni sviluppate, di innalzare il suo livello educativo.

Siamo convinti che solo la qualità, la ricchezza e la democraticità dell’Istruzione Pubblica possano garantire una crescita culturale e umana equilibrata, capace di generare effetti positivi anche in ambito sociale ed economico. La Scuola italiana ha bisogno di riforme ponderate, di investimenti oculati, di ristrutturazioni intelligenti, non di tagli.

Riteniamo che sia necessario procedere a una riforma ragionata e pedagogicamente fondata del sistema scolastico nazionale, che nasca da un “vero confronto nel Paese a partire dal coinvolgimento di insegnanti, dirigenti e altri operatori della scuola” (CNPI).

Il Collegio Docenti del nostro Liceo ha già espresso pubblicamente il suo dissenso in merito alle misure predette, nonché la preoccupazione per le conseguenze che ne deriveranno (documento approvato all’unanimità dei presenti il 4.XI.2008).

Inoltre, un folto gruppo di docenti - pur aderendo autonomamente con diverse valutazioni alle singole iniziative di protesta - ha avviato una serie di azioni sindacali per riportare l’attenzione generale sul momento di crisi che sta vivendo la Scuola, perché sia chiaro che non si può semplicemente restare a guardare come un patrimonio costruito a fatica, in anni di lavoro, viene dissipato irragionevolmente.

La sospensione delle visite d’istruzione e delle uscite che comportino l’uso di mezzi di trasporto pubblici o privati, l’indisponibilità per i corsi di recupero organizzati dal Liceo, l’offerta di momenti di scuola aperta e di occasioni di informazione e confronto sui provvedimenti legislativi vogliono essere altrettanti segnali di inconformità, ma anche di dialogo con tutte le parti interessate.

Ci dispiace per i disagi che alcune di queste azioni possono provocare; d’altra parte, crediamo che valga la pena alzare la voce oggi per non dover rimpiangere, domani, di aver taciuto e contribuito così al declino del nostro Paese, rinunciando a uno dei doveri precipui del nostro ruolo di cittadini e di docenti.


I docenti del Liceo “A. Pigafetta”
seguono 70 firme

lettera dei docenti del Boscardin

Lettera aperta ai genitori e agli studenti dell’ITAS “Boscardin”

Il giorno 14 novembre c.a. il Collegio dei Docenti dell’ITAS “Boscardin” ha deliberato, a larga maggioranza e con votazione palese, di non inserire nel Piano dell’Offerta Formativa i progetti relativi ai Viaggi di Istruzione e Visite didattiche che comportano costi aggiuntivi per le famiglie.
Tale decisione, assunta al termine di una riflessione seria, partecipata e caratterizzata da momenti precedenti di dibattito e confronto tra noi, nasce da alcune motivazioni delle quali vogliamo informare anzitutto i signori genitori e gli studenti del nostro Istituto, e anche tutti coloro che hanno a cuore la qualità e la centralità della Scuola pubblica.

I Viaggi di Istruzione e le Visite didattiche costituiscono occasioni di arricchimento e di crescita culturale ed umana per gli studenti, grazie al lavoro di preparazione e alla competenza non solo didattica ma anche educativa del personale docente.

Nessuno di noi ha inteso esprimere un giudizio negativo sulla validità didattica di tali progetti.
Abbiamo scelto di non approvare l’inserimento nel POF di tali attività al fine di lanciare un segnale forte di disagio, rispetto ad una riforma/non riforma (palesemente condizionata dalla Finanziaria) che ci è stata imposta dall’alto, senza alcuna consultazione dei principali protagonisti della scuola, i lavoratori e gli studenti.

Oltre ad essere convinti che quei provvedimenti compromettano gravemente la qualità dell’Istruzione, ci sentiamo colpiti nella nostra professionalità e dignità e riteniamo importante opporci, in particolare, alla decisione governativa:

- di ridurre le risorse economiche per la Scuola pubblica (si prevede un taglio di circa otto miliardi di euro da effettuarsi in tre anni),

- di ridurre l’organico del personale docente ed ATA,

- di aumentare il numero medio di alunni per classe,

- di ridurre le ore di lezione settimanali tramite il taglio delle attività di laboratorio che qualificano e caratterizzano i due indirizzi di studio presenti nel nostro Istituto.

Siamo certi che tali motivazioni possano incontrare l’appoggio e la condivisione di studenti e genitori.

Siamo altresì convinti della necessità di ragionare insieme sul futuro della Scuola di tutti e della nostra scuola in particolare, ed auspichiamo che sia possibile realizzare al più presto un incontro di tutte le componenti, anche per rispondere al bisogno di chiarezza che molti genitori hanno espresso.

Inviamo, pertanto, la presente ai rappresentanti eletti nel Consiglio d’Istituto, al presidente del Comitato genitori e agli organi di stampa.

Vicenza, 2 dicembre 2008

I docenti dell’I.T.A.S. “Boscardin”
Seguono 78 firme

domenica 14 dicembre 2008

Assemblea difesa scuola pubblica: prossimo appuntamento

MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2008 ORE 20,30

presso "DOPOLAVORO FERROVIARIO", via Vaccari 8 (vicino sede CGIL e prima delle scale del ponte pedonale sopra la ferrovia).

giovedì 11 dicembre 2008

Dietrofront del Governo sulla riforma

da repubblica.it

Il ministro ha deciso di rinviare l'applicazione della parte relativa alle scuole superiori
Accolte diverse osservazioni venute in queste settimane dalle parti sociali

Scuola, la riforma slitta al 2010
"Maestro unico solo su richiesta"

Confermato il tempo pieno di 40 ore nelle elementari
di SALVO INTRAVAIA

Scuola, la riforma slitta al 2010 "Maestro unico solo su richiesta"

ROMA - Rinviata di un anno la riforma delle scuole superiori. E' il primo risultato del braccio tra mondo della scuola e governo condotto negli ultimi due mesi. Ma dall'incontro con i sindacati a Palazzo Chigi, concluso da poco, emergono altre importanti novità. Salta, in pratica, il maestro unico alla scuola elementare e viene confermato il tempo pieno di 40 ore alla scuola elementare. Le importanti novità, che rappresentano un'autentica marcia indietro dell'esecutivo, sono scaturite da un mini vertice svoltosi ieri tra il premier, Silvio Berlusconi, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, il collega dell'Economia, Giulio Tremonti e il presidente della commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea.

La novità senz'altro più importante è lo slittamento di un anno (al 2010/2011) della riforma delle scuole superiori: licei, istituti tecnici. Per l'istruzione professionale è tutto ancora in alto mare. I regolamenti verranno presentati al Consiglio dei ministri del prossimo 18 dicembre ma la riforma partirà dal primo settembre 2010. "Per dare modo alle scuole e alle famiglie - si legge in una nota del ministero - di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi". Sul secondo ciclo "si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull'applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti".

I punti principali della riforma prevede "lo snellimento e la semplificazione degli indirizzi scolastici, più legame tra le richieste del mondo del lavoro e la scuola, il riordino degli istituti tecnici e più opportunità per le famiglie". Dagli 820 indirizzi scolastici (tra sperimentazioni e ordinamenti) si passa a 5 licei (classico, scientifico, artistico, delle scienze umane, linguistico e musicale) e 11 indirizzi per quanto riguarda gli istituti tecnici. Inoltre, "saranno messe a regime le migliori esperienze delle sperimentazioni" e verranno aumentate le ore di "studio della lingua inglese, delle discipline scientifiche e di matematica".

La riforma delle scuola primaria (l'ex elementare e media) e della secondaria di primo grado (la scuola media) partirà dal prossimo anno ma rispetto al disegno della Gelmini subirà alcune importanti modifiche. Salta infatti il maestro unico alla scuola elementare (con impegni di 24 ore settimanali) che si trasforma in "maestro prevalente". Come era stato chiesto, infatti, dalla commissione Cultura della Camera l'orario settimanale di 24 ore sarà solo una opzione che le famiglie potranno chiedere accanto alle 27 e alle 40 ore. Nessuno obbligo, quindi, per le scuole.

La scuola dell'infanzia dove erano a rischio le 40 ore settimanali del cosiddetto "tempo normale" resterà praticamente invariata e viene confermato il Tempo pieno con due insegnanti per classe, così come richiesto dal Parere Aprea. Alle medie l'orario settimanale sarà di 30 ore anziché 29 come ipotizzato dal Piano-Gelmini. Il numero massimo di alunni per classe non verrà elevato. Infine, il Governo, si è dichiarato disponibile ad aprire un tavolo sul precariato. La marcia indietro del governo non soddisfa Flc Cgil e Cobas che confermano lo sciopero generale di domani.

treno per Mestre

chi volesse raggiungere Mestre con il treno organizzato dal Coordinamento Studentesco il ritrovo è alle ore 8.00 in stazione Fs a Vicenza. Costo del biglietto 3 euro per gli studenti e 5 per i lavoratori.

lettera insegnanti Storia dell'Arte

Gentili alunni, genitori e colleghi,

il Direttore Generale dell’ UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO, dott.sa Palumbo, un nostro superiore, ci ricorda, in una recente circolare, che il corpo docente è tenuto a non criticare e a applicare scrupolosamente le decisioni dello Stato.
Ebbene, da una altrettanto recente ipotesi sul futuro quadro orario scolastico, redatta da un organismo sindacale, si evince che la disciplina di storia dell’arte subirà un sensibile ridimensionamento a seguito dell’applicazione della legge Gelmini e dei tagli previsti nella finanziaria. Solo per fare un esempio, i licei classici passeranno dalle attuali due ore settimanali ad una sola ora, mentre nell’indirizzo ITER verranno eliminate le ore al Biennio. Nel tentativo di razionalizzare tale decisione, sforzandoci di attribuirle un valore di indirizzo didattico/culturale e non solo ragionieristico/economico, abbiamo dedotto che a livello governativo si sia deciso di non attribuire alla disciplina in oggetto un grande valore educativo, minimizzando il suo ruolo formativo e le indirette ricadute nell’ambito del rispetto, della tutela e dello sfruttamento anche economico del nostro patrimonio culturale.
Noi docenti di storia dell’arte, pertanto, costretti ad interpretare qualcosa di ancora non definito per dar corpo alla nostra programmazione didattica e tenendo fede ai nostri obblighi professionali di lealtà nei confronti dello Stato e dell’Istituzione che rappresentiamo, riteniamo corretto sospendere ogni attività didattica che preveda la perdita di uno o più giorni di scuola (vedi viaggi d’istruzione e uscite didattiche) in attesa di chiarimenti ministeriali sul futuro della disciplina. Nell’ipotesi che le nostre deduzioni si rivelassero fondate, infatti, rischieremmo, con le nostre proposte , di contravvenire a una precisa impostazione culturale del Ministero, sottraendo così ai nostri alunni degli insegnamenti ritenuti più proficui per la loro crescita culturale e professionale e costringendo altresì le famiglie ad investire dei risparmi che potrebbero essere indirizzati altrove.

Insegnanti di storia dell’arte

Stefano Salvetti, Federico Lauro, Annalisa Cera, Mirella Gon, Marco Vianello, Carmela Viviani, Elena Marzola

mercoledì 10 dicembre 2008

L’Assemblea per la difesa della Scuola Pubblica di Vicenza aderisce allo sciopero generale del 12 dicembre

Come Assemblea per la difesa della Scuola Pubblica di Vicenza, aderiamo allo sciopero generale del 12 dicembre per continuare la mobilitazione e la lotta che da alcuni mesi portiamo avanti contro le iniziative legislative del governo Berlusconi sulla scuola.
Queste iniziative, con i tagli di risorse ed il depauperamento complessivo della scuola, lungi dal costituire una riforma, rappresentano un attacco a quel bene comune che è la scuola pubblica italiana, e quindi colpiscono la società nel suo insieme, inserendosi in una logica che fa pagare la crisi ai ceti più deboli.
Aderiamo allo sciopero, a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici di tutti gli altri settori, non solo per difendere la scuola pubblica, ma anche la cultura e gli spazi di democrazia, al di là delle appartenenze politiche e delle sigle sindacali, mantenendo la Costituzione della Repubblica come valore fondante del nostro agire di educatori e di cittadini.

Vicenza, 10 dicembre 2008

lunedì 8 dicembre 2008

bozza Dpr per Licei e tecnici

il 5 dicembre sono state pubblicate delle bozze di DPR dei licei e dei tecnici.
Potete leggerle qui:

bozza DPR per i licei

bozza DPR per i tecnici

domenica 7 dicembre 2008

martedì assemblea al Rossi

La prossima "assemblea difesa scuola pubblica" si terrà all'ITIS Rossi di Vicenza martedì 9 dicembre alle 20.30

sabato 6 dicembre 2008

testo volantino

PERCHE’ SIAMO QUI OGGI?
Oggi siamo qui perché il ministro Tremonti, coadiuvato dal ministro Gelmini, mediante la manovra finanziaria estiva (legge 133) ha inferto un colpo di scure alla scuola italiana.
Nessuna riforma, nessuna elaborazione pedagogica………..SOLO TAGLI

Tagli all’istruzione: 8 MILIARDI DI EURO (legge 133-art. 64, comma 6)

SCUOLA DELL’INFANZIA
• fino a 29 bambini per classe (piano Gelmini, pag 6)
• si svolge anche solo la mattina
• una sola unità docente per sezione
SCUOLA ELEMENTARE
• 24 ore settimanali (22 con maestro unico + 2 di religione)
(pG, pag 7)
• stravolgimento del tempo pieno (pG, pag 7)
• aumento del rapporto alunni/classe (pG, pag 18)
• eliminazione insegnante specialista di lingua inglese (pG, pag 19)
SCUOLA MEDIA
• 29 ore settimanali (pG, pag 8)
• tempo prolungato non assicurato in tutte le scuole (pG, pag 8)
• aumento del rapporto alunni/classe (pG, pag 18)
• eliminazione di 3 ore di Lettere (pG, pag 19)
SCUOLA SUPERIORE
• al max 30 ore settimanali nei Licei (pG, pag 8)
• al max 32 ore settimanali negli Istituti Tecnici e Professionali (pG, pag 8)
• riduzione delle materie di indirizzo negli Ist. Tecn. e Professionali (pG, pag 8)
• riduzione degli indirizzi. Eliminazione delle sperimentazioni (pG, pag 8)
• riduzione del 30% degli Ins. Tecnico Pratici : meno ore laboratorio (pG, pag 9)
• pesante riduzione corsi serali e istruzione per gli adulti (pG, pag 8)
• aumento del rapporto alunni/classe (pG, pag 18)

Taglio docenti: 87.400 (pG, pag 15)

Taglio personale ATA (Ausiliari, Tecnici, Amministrativi: 44.500 (pG, pag 16)

UNIVERSITA’
• trasformazione delle università in fondazioni (Legge 133 - art.16)
• taglio finanziamenti (Legge 133 - art.66, comma 13)
• finanziamenti 2011 minori del 2001 ( guida SOLE 24 ORE, pag 72)
• 1 nuovo assunto ogni 5 pensionamenti (Legge 133 - art.66)
• chiusura scuole di specializzazione insegnanti (Legge 133 - art.64, comma 4 ter)

MENO SCUOLA, MENO ISTRUZIONE
PIU’ IGNORANZA, PIU’ DISPERSIONE

Assemblea per la difesa della Scuola Pubblica (Studenti, Genitori, Lavoratori della Scuola)

blog: www.difesascuolapubblica.blogspot.com

i volantinaggi continuano....

Le decine di volantinaggi davanti agli Istituti Comprensivisi delle ultime due settimane hanno raccolto l'interesse e il consenso della maggioranza dei genitori.
Nel pomeriggio di oggi, 6/12, in piazza Castello a Vicenza si è svolto un sit-in con striscioni e diffusione di oltre mille volantini mentre le lezioni all'aperto sono state rinviate per motivi tecnici.

report "Scuole Aperte" al Comprensivo 8

Iniziativa molto partecipata quella svoltasi mercoledì 3 dicembre al comprensivo 8.
Oltre 100 genitori, accolti inizialmente dal dirigente che ha spiegato il senso dell'incontro, si sono confrontati con gli insegnanti, desiderosi di conoscere la nuova legge e i cambiamenti nella scuola, a partire dal
prossimo anno.
Ci sono stati vari gruppi di lavoro e la possibilità di visionare alcuni laboratori; bambini e ragazzi della scuola media hanno affollato le attività ludiche programmate per loro fino alla sorpresa finale, con tanto di "mago"!
È emersa una diffusa consapevolezza, comune tra i genitori dei vari ordini di scuola, di quanto sia grave intaccare una istituzione come la scuola pubblica: finora ha garantito a tutti possibilità didattiche, educative , relazionali volte a promuovere la crescita e lo sviluppo completo della persona.
Questo scopo fondamentale difficilmente potrà essere perseguito in futuro, stante i tagli del personale e delle risorse.
La serata si e' svolta nelle sedi di via Carta e di sant'Agostino, interessando tutti gli ordini di scuole.

giovedì 4 dicembre 2008

Dagli studenti per il 12 dicembre

pubblichiamo questo appello del Coordinamento Studentesco di Vicenza verso la manifestazione regionale del 12 dicembre a Mestre.

A tutto il mondo della scuola cittadino e provinciale,
Alle realtà organizzate e non organizzate che operano nella scuola,
Ai genitori,

Alcuni sindacati da una parte e l'assemblea nazionale dell'Onda svoltasi alla Sapienza il 16 novembre hanno individuato nel 12 dicembre una data di sciopero generale contro la crisi economica di questo periodo.
Riteniamo questa giornata una scadenza fondamentale per dimostrare al Governo che nessuno si è arreso e che soprattutto noi non vogliamo pagare la loro crisi. Rifiutiamo l'idea che a pagare per essa sia la scuola e il welfare in generale.
La ricerca, l'istruzione, la sicurezza degli edifici scolastici non possono essere tagliati per salvare gli interessi di pochi!
Rivendichiamo invece che in questo tempo di crisi e precarietà garantire il diritto allo studio significhi contrastare il carolibri, rivendicare trasporti gratuiti e la libera circolazione dei saperi e della cultura.

Le mobilitazioni di questi mesi di tutto il mondo della scuola rappresentano un'onda che ci ha piacevolmente travolti. E' un'onda che supera gli steccati delle singole appartenenze a sindacati, organizzazioni e partiti e senza farsi strumentalizzare e rappresentare da nessuno mira ad autodifendere la scuola pubblica come un bene comune, un patrimonio collettivo che non può essere tagliato e rovinato dai progetti devastatrici di Gelminator. La forza della manifestazione del 30 ottobre a Vicenza è stata quella di essere una mobilitazione del mondo della scuola nel suo complesso con un forte protagonismo dei singoli istituti. Noi del Coordinamento Studentesco con enorme piacere ci siamo sciolti al suo interno, perchè non ci interessava rappresentarci identitariamente.
Pensiamo che questa sia la strada giusta e per queste ragioni accogliamo l'invito dell'Onda veneziana di costruire nella giornata del 12 dicembre un terzo corteo del mondo della scuola aperto ai movimenti, che dalla stazione dei treni di Mestre vada verso Piazza Ferretto. Un corteo composto da chi vuole decidere il proprio futuro in prima persona senza dover delegare ad altri la soddisfazione dei propri bisogni.

Ci appelliamo quindi a tutto il mondo della scuola cittadino e provinciale, quindi dalle maestre delle scuole dell'infanzia ai docenti delle superiori, passando per il personale ATA, agli studenti e ai genitori di costruire assieme la partecipazione a questa giornata di mobilitazione, tralasciando le eventuali appartenenze sindacali, partitiche o organizzative.
Proponiamo di costruire un treno da Vicenza che raggiunga Mestre per trasformare tutti assieme questa onda anomala nella grande mareggiata in grado di spazzare via la legge 133, la riforma Gelmini e i progetti di privatizzazione della scuola e dell'università.

NON PAGHEREMO LA VOSTRA CRISI!

COORDINAMENTO STUDENTESCO VICENZA

lunedì 1 dicembre 2008

mercoledì assemblea al Rossi

la prossima "assemblea difesa scuola pubblica" si terrà all'ITIS Rossi di Vicenza al solito orario 20.30.